UNA GOCCIA DI SERIZZO CELEBRA LA GENEROSITA’ DEGLI AVISINI OSSOLANI  di ALESSANDRO COBIANCHI - La Stampa 7 ottobre 2007 07/10/2007 alle 23:05
La sezione fondata nel 1954 oggi conta 3600 donatori
«Vogliamo dare visibilità ad un gesto da sempre compiuto nel silenzio e nell’anonimità». Sono le parole di Carlo Pasquali, presidente della sezione domese dell’Avis che ieri ha inaugurato la scultura al centro della rotatoria tra via Piave e via Mizzoccola. Una «goccia» progettata dal designer Andrea Prati, in granito rosa di Baveno, e realizzata dalla ditta Giacomini di Piedimulera. «Una scultura che oltre ad avere come scopo quello di dare visibilità al gesto della donazione - spiega Pasquali - vuole far conoscere l’Avis ossolana e perché no magari anche incuriosire qualcuno, che potrebbe decidere di diventare donatore, così da aiutarci nel portare avanti il nostro lavoro».
La cerimonia rientra nella festa del donatore. «Un evento che non organizzavamo da anni - continua il presidente - e che abbiamo voluto riproporre come giusto riconoscimento ai tanti iscritti alla nostra associazione che ogni anno ci fanno superare le 6000
donazioni di sangue». Tra le sezioni provinciali quella domese è certamente la più prolifica sia come iscritti, sia come numero di donazioni. Fondata nel 1954 oggi conta 3600 donatori. Questa mattina nella sala conferenze della Comunità Valle Ossola di via Romita, 260 di loro verranno premiati con le `benemerenze’ in base al regolamento dell’associazione donatori nazionale. I donatori, che si sono sottoposti al prelievo per più di 50 volte riceveranno le spille in oro e oro con rubino, in base agli anni di attività all’interno dell’associazione. Tra di loro anche i due più longevi iscritti, Dolcidia Ambiel e Sergio Barbieri, che saranno premiati con la benemerenza in oro con smeraldo per i loro 40 anni di attività. La festa ieri Questa mattina al teatro Galletti la consegna di spille e benemerenze è stata aperta con un convegno, nel quale sono intervenuti alcuni medici che hanno illustrato ai presenti alcuni fondamentali aspetti del mondo delle donazioni. «L’Avis e il Centro trasfusionale domese vanno a braccetto - ha spiegato Carlo Pasquali - è quindi giusto dar merito ai medici che vi operano e far conoscere proprio il loro lavoro a tutti i donatori». Prima di introdurre i lavori ha portato il proprio saluto il presidente provinciale Avis Marco Maierna che ha voluto sottolineare l’importanza della collaborazione instaurata negli ultimi anni tra Avis, Asl 14 e il centro Auxologico di Piancavallo.

   
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