PALA - QUAGGIONE GIUGNO 2008  di Paolo Crosa Lenz 14/06/2008 alle 10:07
Alpe Pala, 10 giugno – Qui si comincia a fare sul serio.

I sette chilometri da Cambiasca all’alpe non sono duri, ma i primi e gli ultimi cinquecento metri uccidono. Il paesaggio è straordinario, con il Lago Maggiore che scende alla pianura tra il verde delle colline. In salita però non si ha tempo per vedere, godremo in discesa. Piove con fuori il sole in questo inizio d’estate bislacco. Sopra Pala, altri 1600 m di strada asfaltata portano al Memoriale degli Alpini (sguardo straordinario su laghi e monti!), ma non abbiamo il coraggio. Nella foto, scattata da Mauro (il gestore della Baita), oltre al mitico Gianin che ha preso a pedalare di voglia, un ciclista-donatore di Verbania (anche lui vuole la divisa il prossimo anno, dice che è proprio bella!).
Quaggione, 16 giugno – A Gattugno, dove inizia la salita dura, c’è una scritta sulla strada:”Auguri”. Perché? La risposta la trovi un metro dopo ed è lunga 5 km. Un inferno: pendenze continue mai al di sotto del 10 %, con punte del 16 e 18 %. Lo ammetto: sono un vigliacco. Questo timbro l’ho fatto con la mountain bike. Ho promesso alle mie vecchie ginocchia artrosiche di non farle soffrire troppo. Ringraziano. Poi aggiungo: “Beh, questa volta vada così, poi al massimo Soi. Per il resto, tutte ruote strette!”. Il panorama da Quaggione è uno dei migliori di tutte le salite, ma oggi è giornata grigia, con vapori autunnali. Dentro la Baita di Zio Lalo è acceso il camino. Mi siedo a contemplare le fiamme di grossi ciocchi di faggio e parlo con due ciclisti di Lesa, ex donatori AVIS e pensionati non più baby. Loro timbrano sempre in mountain bike. Mi consolo, mentre fuori piove a dirotto.

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