SALITE DEL VCO  di Paolo Crosa Lenz 30/05/2008 alle 12:12

Montebuglio 16 maggio – Sono due settimane che impegni di lavoro mi tengono lontano dai pedali.

Riprendo dalla più facile delle salite: Montebuglio, un pugno di case alle falde verdi del Monte Cerano. Con i muscoli che sembrano marmellata di prugne (quella lassativa!) anche il 9% sopra Crusinallo non è la strada dell’orto. Chiedo al cuoco del circolo (dicono che sia molto bravo!) di farmi la foto per l’AVIS davanti al campanile dell’Oratorio. Come sente AVIS si apre in un sorriso e dice: “Certamente!”.
Tra Ornavasso e Gravellona supero una fila di cinesi che pedalano lenti su vecchie biciclette cigolanti con il carter che gratta (forse vanno a fare il turno in fabbrica a Gravellona!). Passandoli, misuro le differenze di cultura, le distanze: per noi la bici è sport, per loro un mezzo di trasporto.
Al ritorno prendo l’acqua (è la prima vera lavata della stagione). Penso ai cinesi, ma loro saranno al sicuro, a tetto, in fabbrica.

Luzzogno 20 maggio – La Valle Strona rigenera il corpo e lo spirito. Lo sapevo, ma ogni volta è una scoperta. Dopo il bailamme di Omegna, una salita dolce su cui anche le mezzeseghe si sentono campioni ti porta in un altro mondo: un verde appena esploso e il silenzio della montagna. Qui le case hanno quattro-cinque piani, ma dal lato montagna si entra sempre in piano. Versanti che più ripidi non si può. Siamo in un altro mondo. Montagna immutata da secoli. A Luzzogno (300 abitanti e meno di venti mucche, ma ancora tante capre) scopri con stupore che sei invece nel mondo di oggi. Nella piazzetta davanti alla chiesa c’è il furgone di un marocchino che fa mercato; vende pantaloni, camicie, vestiti. Le donne, anziane, con il costume nero della valle e la camicetta bianca, gli sono attorno. Arriva ogni martedì e fa buoni affari. “L’è un brau fioo”, mi dice una vecchietta. Dentro il Circolo, con la Caterina parliamo delle parentele della valle con Ornavasso. E’ la mia montagna.

Fomarco 23 maggio – Ultimo timbro facile a Fomarco, da domani si comincia a fare sul serio. Una piacevole novità: con me pedala il Gianni Quadrio del GSH Sempione 82 (uno degli sponsor dello sport dei diversamente abili è la nostra AVIS) che si è impegnato a timbrare le salite in un’abbinata AVIS – Sempione 82. E’ un pedalare in famiglia: allegria e buoni valori. Il mitico “Gianin” pedalerà sulle salite del VCO con la maglia del Sempione 82 e il logo dell’AVIS. Al timbro (mi ha promesso che mi aspetta in cima) parleremo di volontariato e buone associazioni. Lui sarà nei prossimi mesi il primo atleta della nostra terra a praticare ciclismo per disabili: quale terreno migliore delle nostre salite per irrobustire la gamba!

Quarna, 27 maggio – Il timbro a Quarna (“il paese della musica” per la lunga tradizione di produzione di strumenti a fiato; c’è anche il museo) arriva alla fine di una bella salita regolare e che non molla mai. Niente a che fare con le “grandi” del VCO, ma è un bel pedalare nel bosco che ripara dalla pioggia. Già, perché in questi giorni è un pedalare cercando di schiviare i temporali. Quest’anno il timbro è alla fine di una stradina nel bosco sopra Quarna Sopra (qui un pugno di abitanti sono divisi in due comuni con due sindaci: fino a quando?). Il posto si chiama La Tana del Tasso: è nuovo, immerso nel verde, con un grande giardino e i giochi per i bambini; un luogo da baldorie estive. Ad accogliermi c’è una ragazza bionda dell’Est che sorride e parla un italiano deciso. Le chiedo di farmi la foto per l’Avis:”Avis? Ah, sì, buono!

per le foto così abilmente commentate

   
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